Ogoniok
Autore
Collana
Numero in collana10
Formatovolume 21x29,7 cm, cartonato b/n, pg.72
ISBN9788836270330
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Prezzo € 16,90 €16,06
Ogoniok
«Non si devono lasciare le tombe aperte e senza offerte.
Gli spiriti dei morti aspettano e la lunga attesa li rende avidi…»
In questa decima uscita della collana dedicata al Maestro dei Maestri, storia e mito si fondono tra loro e diventano ancora una volta protagonisti del destino dell’uomo. La misteriosa e profonda foresta russa nasconde personaggi bizzarri e inquietanti: dallo sciamano Ogoniok al fantasma vendicativo Kas-Cej, fino al più grande dei conquistatori…
Il volume raccoglie tre storie ambientate in Russia alla fine del XIX secolo, nelle quali Toppi esplora l’anima del folklore slavo attraverso la magia del suo tratto.
Transiberiana fu realizzata nel 2011 in esclusiva per il mercato francese poco prima che Sergio Toppi morisse e viene pubblicata in Italia per la prima volta in un elegante volume cartonato.
«Il Fantastico insomma, si coniuga a seconda dei casi come specchio deformante durante la ricerca dell’identità rubata, la riconquista delle libertà violate o l’abbandono alle ossessioni che portano spesso all’autodistruzione finale, raramente consapevole per i personaggi coinvolti.
Nelle tre storie proposte in questo volume, molti degli elementi sopracitati sono presenti e declinati di volta in volta con sfumature e risultati diversi. Senza voler anticipare troppo, questi racconti russi vivono tra i contorni fantastici della favola nera, del romanzo d’avventura alla Verne, del teso confronto tra passato e presente.
Da tutto ciò, un quesito potrebbe scaturire spontaneo: perché il Mistero? E se la risposta vi balena nella mente, allora potreste chiedervi: perché tanto Mistero? Interpellato più volte negli anni, a proposito del significato delle sue opere, Sergio Toppi si è sempre concesso, anche se con ironia e cortese riserbo. Pur rispondendo sempre in termini non banali, sono fioriti a latere di illuminanti considerazioni, campi di “non so”, “non conosco”, “perché no?” e dei sempreverdi “è così”. Si può notare inoltre come abbia sempre rifiutato quasi tutti gli appellativi che gli sono stati attribuiti, in primis “maestro” e “artista”.
L’unica definizione gradita della sua professione resta quella di “disegnatore”, vicina alla sua visione artigianale, onesta e concreta del lavoro svolto per circa sei decenni con tanta passione. »
(dalla prefazione al volume)
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