Matteo Regattin (Gemona del Friuli, 06.10.1984), disegna da quando riesce a tenere un pennarello in mano, facendosi le ossa prima con i personaggi disneyani e poi con i muscolosissimi giapponesi.
A nove anni viene fulminato dall’ascolto dei Pink Floyd e della musica sixties in generale.
A sedici anni scopre il genio di Andrea Pazienza, che diventa mito e fonte d’ispirazione.
Studia Architettura a Trieste, e durante questi anni scopre l’arte di M.C. Escher, Moebius e il Prof. Bad Trip che danno un’impronta fortemente surrealista e psichedelica al suo tratto.
Parallelamente cerca anche di costruirsi una carriera come musicista in vari gruppi della scena locale, senza grande successo, e completa una storia demenziale autoprodotta e ambientata nella città giuliana.
Dopo la laurea si trasferisce in Inghilterra per un master in Graphic Design, nel cui corso d’illustrazione vedono la luce le prime bozze di Jugband Blues, suo graphic novel d’esordio.
Negli ultimi anni si trasferisce a Torino, dove fonda insieme a Cristina Iurissevich il collettivo di comunicazione visiva Ctrl+Z, e nel frattempo continua a lavorare a Jugband Blues durante il tempo libero. In questo periodo scopre Shaun Tan e riscopre Emanuele Fior, che ne influenzeranno ulteriormente lo stile grafico.
Ad ottobre 2016 presenta un video tratto dal graphic novel alla celebrazione ufficiale per i 10 anni della morte di Syd Barrett al Corn Exchange di Cambridge, davanti alla famiglia del musicista e a numerose personalità del mondo musicale inglese.
Nel 2017 mette in scena al Circolo dei Lettori di Torino, insieme ad un collettivo artistico formato anche da Riccardo Mazza, Laura Pol, Cristina Iurissevich e Federico Sacchi, una performance crossmediale ispirata a Jugband Blues nell’ambito del festival SeeYouSound.
Nel 2018 è impegnato nella creazione di un’altra performance crossmediale sempre sul tema musicale.
Attualmente vive e lavora a Torino come graphic e motion designer.
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