Un americano alla corte di Re Artù
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Numero in collanafc
Formato22x26,5 cm, 104 pag., cartonato in bianco e nero
ISBN9788888893372
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Prezzo € 14,90 €14,16
Un americano alla corte di Re Artù
Landolfi adatta due classici di Mark Twain: Un americano alla corte di Re Artù (di cui il volume raccoglie entrambe le versioni: una disegnata da Landolfi per il «Messaggero dei Ragazzi» e l’altra per l’americana Fleetway) e Il furto dell’elefante bianco, adattandoli alla sensibilità degli anni ’70. Dopo quasi mezzo secolo dalla loro pubblicazione, la NPE ripropone per la prima volta in volume questi due capolavori grafici, recuperati finalmente da un ingiustificato oblio e con all’interno una tavola inedita esclusa per errore nella prima pubblicazione.
Un americano alla corte di Re Artù (in inglese A Connecticut Yankee in King Arthur's Court) è un romanzo fantastico del 1889 di Mark Twain. È una delle opere più note dello scrittore e umorista statunitense e rappresenta uno dei primi esempi di romanzo sul tema del viaggio nel tempo.
Il protagonista del romanzo, infatti, è Hank Morgan, un comune cittadino di Hartford nel Connecticut che misteriosamente - per mezzo di "trasmigrazione delle anime" e "trasposizione di epoche e dei corpi" - si trova trasportato indietro nel tempo all'epoca dell'Inghilterra medioevale del leggendario re Artù (l'anno esatto è il 528). Grazie alla propria conoscenza della tecnologia del XIX secolo, Morgan viene scambiato per un mago, con tutte le conseguenze del caso che deriveranno da questo frantendimento.
Lino Landolfi (Roma, 1925 – 1988)
Collabora fin dal 1948 prima con «Il Vittorioso» e poi con «Il Giornalino». Nel 1952 crea il personaggio Procopio di Torrecupa (che nel 1958 vince il concorso radiofonico indetto dalla RAI “Un amico che vale un tesoro”). Autore di molte trasposizioni a fumetti di opere letterarie (Tartarino di Tarascona, Un americano alla corte di Re Artù, I racconti di Padre Brown), affianca al suo lavoro di sceneggiatore e disegnatore quello di romanziere di libri per ragazzi. La forza narrativa dirompente e la cifra stilistica ricercata del suo tratto fanno di lui uno dei grandi maestri della scuola fumettistica italiana del primo Novecento.