Tina o Maria – Riflessi di una vita
Collana
Numero in collana7
Formatovolume 21x29,7 cm, cartonato a colori, pg.120
ISBN9788836270606
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Prezzo € 19,90 €18,91
Tina o Maria – Riflessi di una vita
«Non vorrei morire in un ruolo sbagliato, ma con il mio vero volto».
Le nebulose informazioni sulla vita artistica, l’attività politica e la morte inaspettata di Tina Modotti, vagamente avvolta di mistero, hanno contribuito senza dubbio a gettare ombre e incertezze sulla divulgazione dell’immagine di una persona scomoda a molti negli anni del Dopoguerra.
Una donna che ha lottato sempre con le proprie capacità per trovare e vivere una dimensione esistenziale che somigliasse a lei e ai suoi ideali. Dunque, una signora dalla tempra friulana e la bellezza mediterranea, con naturali debolezze ma unica e libera.
Edizioni NPE ha l'onore di presentare questo inedito del maestro Milazzo, dedicato alla figura controversa e misteriosa dell'artista Tina Modotti. Un volume che ha visto la luce dopo anni di attente e scrupolose ricerche storiografiche e fotografiche sulla vita di questo personaggio fondamentale e artisticamente imprescindibile.
«Sempre, quando le parole arte e artistico vengono applicate al mio lavoro fotografico, ho un’impressione sgradevole determinata certamente dal cattivo uso e dall’abuso che di questi termini si fa. Mi considero una fotografa, niente di più [...]
Desidero fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi, e penso che possa essere questo il mio contributo a un mondo migliore».
Tina Modotti, 1926
Tina Modotti era una fissa di Valerio (Peretti Cucchi), formidabile battutista e grande illustratore. A Striscia lo chiamavo l’“autore terzomondista”, perché più che alle star era interessato ai comici non ancora sviluppati e a fenomeni che definire di nicchia sarebbe già un’esagerazione.
Trent’anni fa Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, detta “Tina”, non era ancora protagonista di biografie più o meno romanzate né del progetto, per ora non realizzato, di un film interpretato da Madonna. La Modotti era di stranicchia, per palati gourmet. Come si poteva non restare affascinati da una bella donna con lo sguardo triste (il più intrigante), emigrata friulana, sartina, attrice, modella, scrittrice, prostituta d’alto bordo, fotografa, spia, volontaria del Soccorso Rosso Internazionale, agente provocatore?
(Dalla prefazione di Antonio Ricci, Striscia la Notizia)
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