Civil War
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Collana
Numero in collana9
Formato15x24 cm, 144 pag., brossurato in bianco e nero
ISBN9788897141860
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Prezzo € 9,90 €9,41
Civil War
Questo saggio si pone l’obiettivo di analizzare nei dettagli Civil War, la miniserie a fumetti pubblicata dalla Marvel, che è diventata uno dei film di maggiore incasso al botteghino di tutti i tempi.
Cos’è Civil War?
A causa di un’esplosione causata da un supercriminale di nome Nitro, un intero paese viene spazzato via di colpo, e centinaia di persone, compresi moltissimi bambini, perdono la vita. Dopo questa vicenda tragica, il governo degli Stati Uniti e l’organizzazione S.H.I.E.L.D., dopo pressioni fatte dai cittadini superstiti e dal resto della popolazione, decidono di introdurre il cosiddetto “Atto di Registrazione dei Superumani”: con questo decreto, il governo degli Stati Uniti d’America avrebbe la facoltà di registrare le identità civili degli individui dotati di superpoteri.
La comunità dei supereroi si spacca in due fazioni di fronte a questa decisione: i contrari alla registrazione, che hanno Capitan America come leader, e i favorevoli, capeggiati da Iron Man. Lo slogan della saga è: «Tu… da che parte stai?»
Dopo una introduzione sul concetto di supereroe e di continuity e sulla storia delle ultime sage Marvel più importanti, il saggio di Joseph Crisafulli passa ad analizzare i due maggiori protagonisti, ossia Iron Man e Capitan America, dedicando un intero capitolo a ciascuno di loro, alla loro storia e bibliografia.
La seconda parte del volume è dedicata invece agli autori che hanno dato vita a questo splendido crossover e ad un’analisi critica più approfondita della miniserie a fumetti omonima. Viene analizzata a fondo la trama, la struttura, vengono effettuati numerosi confronti con il film e studiati i personaggi cosiddetti “secondari”.
«Nessuno ha torto o ragione. Iron Man crede fermamente nella possibilità di collaborare con il governo e Captain America vuole combattere semplicemente per ciò che è giusto. Nesuno dei due agisce in modo del tutto giusto o errato.» (Mark Millar)