Fairy Tales di Oscar Wilde
Autore
Collana
Numero in collana10
Formato21x30 cm, 96 pag., cartonato a colori
ISBN9788897141976
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Prezzo € 19,90 €18,91
Fairy Tales di Oscar Wilde
Il Giovane Re che scoprì quanta sofferenza fosse alla base dei suoi lussi – l’Usignolo che si trafisse il cuore con una spina per trasformare una rosa bianca in una rosa rossa che lo Studente potesse donare alla sua Amata – il Gigante Egoista che aveva murato il suo giardino affinché nessuno potesse mettervi piede e che vide arrivare la primavera solo fuori dalle sue mura, dove giocavano i bambini, ma non nel suo giardino e non nel suo cuore, fino quando non ne spalancò le porte… sono solo alcune delle magiche favole che la penna immortale di Oscar Wilde – autore tra l’altro de Il Ritratto di Dorian Gray – ci ha donato.
Il grande P. Craig Russell, già co-autore insieme a Neil Gaiman di bestsellers come Coraline e The Graveyard Book, firma questa meravigliosa serie di adattamenti a fumetti dei Fairy Tales di Oscar Wilde. Un tratto e dei colori che solo dal grande pennino dell’autore dell’Ohio potevano venir fuori!
Una festa per gli occhi, uno splendido cartonato a colori.
«Un Usignolo udì un giovane Studente esprimere la propria tristezza: nel suo giardino non c’era nemmeno una rosa rossa, grazie alla quale avrebbe potuto ballare con la ragazza di cui era innamorato, come lei stessa gli aveva promesso. Aveva letto tutto ciò che i saggi avevano scritto e ogni segreto della filosofia era suo, ma la sua vita dipendeva da una rosa rossa.
L’Usignolo, colpito da questo sentimento sincero, decise di andare in cerca di una rosa rossa. Così spiegò le ali e spiccò il volo. Dall’alto vide, in un campo erboso, un bellissimo rosaio; gli volò sopra e poi si posò su un piccolo ramoscello, cui chiese la rosa. Ma le sue rose erano bianche. […]
Così l’Usignolo prese una spina e mentre si perforava il cuore, cantò. L’uccellino soffrì e cantò per tutta la notte, colorando una rosa del suo sangue e quando il Cespuglio lo chiamò per dirgli che la rosa era finita era ormai morto…»