Dio Minore

Tra montagne innevate e paesaggi glaciali, tre diversi protagonisti si trovano costretti a misurarsi con la natura e le sue forze inarrestabili. Come in una scalata, il maestro Toppi – con il suo inconfondibile tratto evocativo – ci accompagna nel racconto delle vicende e delle sventurate sorti di ciascuno di essi.

C’è la storia di un insensibile e crudele cacciatore di foche, che riceve una punizione esemplare per le sue azioni sconsiderate (narrata in Aioranguaq, pubblicata per la prima volta sulla rivista «Corto Maltese» nel 1988).

E poi quella di un cacciatore Inuit, perseguitato da una maledizione che fa sfuggire tutte le sue prede (riportata in Pribiloff 1898, pubblicata per la prima volta sulla rivista «alter alter» nel 1979).

Infine, in vetta, la testimonianza diretta di un piccolo dio di montagna e del suo desiderio di vendetta contro un uomo che sfida il suo culto (contenuta in Dio Minore, che dà il titolo al volume, pubblicata per la prima volta sulla rivista «Corto Maltese» nel 1993).

Tre racconti d’inverno del Maestro dei maestri, in una carrellata di fantastiche e ipnotiche tavole tra mito, superstizione e avventura.

«Potremmo dire che queste tre storie sono racconti concentrici, perfettamente circolari. Sono storie che racchiudono altre storie, narrazioni ondulate e liquide dall’abbacinante e sbalorditivo sviluppo. Un andamento che può portare a sentirsi occasionalmente, e piacevolmente, smarriti, ma che ci culla dolcemente verso le chiusure per cui ogni singolo elemento era in funzione. Ennesima dimostrazione di come, in poche tavole, Toppi riuscisse a creare veri e propri mondi, manipolando verosimiglianza e aderenza storica, leggende e folklore, rapporto col divino, con la natura, con la credenza, con il soprannaturale. Tutti ingredienti sapientemente dosati e mixati per plasmare parabole dal rigoroso e puntuale meccanismo narrativo.

Fluido e rigoroso.
Circolare e verticale.
Realista e magico.
In altre parole: Sergio Toppi.»
Dalla prefazione di Luca Franceschini.