Chapungo
Autore
Collana
Numero in collana9
Formatovolume 21x30 cm, cartonato b/n, pg.64
ISBN9788836270200
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Prezzo € 16,90 €16,06
Chapungo
Con l’arrivo dei conquistadores gli antichi dèi aztechi muoiono nel sangue. Ancora una volta, con Toppi, la storia si immerge nel fantastico…
Tzoa Cotlan 1521. In questa storia Toppi ci racconta l’arrivo dei conquistadores in Messico. Quematzin invocherà gli dèi per quello che sembra essere il suo ultimo combattimento.
San Isidro Maxtlacingo 1850. In un Messico già cristianizzato, gli antichi dèi si nascondono dietro la tonaca dei preti. Intanto il villaggio abbandonato di San Isidro nasconderà più di un mistero.
Chapungo. Nella storia che dà il titolo al volume, il giovane Chapungo è ossessionato da ciò che gli ha rivelato suo padre: un velivolo che pare trasportasse oro si schianterà contro la montagna. Ma non sarà la sete d’oro a far girare la testa a Chapungo.
«Gli dèi stavano veramente morendo e non si importuna chi sta per morire.»
«In Chapungo (pubblicata la prima volta su «Corto Maltese» n.1 e 2 in uscita nel gennaio e febbraio del 1985), in Tzoa Cotlan 1521 (apparsa originariamente su «Linus» n. 136 nel luglio 1976) e in San Isidro Maxtlacingo 1850 (ospitata su «Alter Alter – Alterlinus» n. 49 del gennaio 1978) Toppi cesella il racconto di uomini sconfitti dal tempo, dalla storia, dalla propria presunzione, sottolineando l’effimerità della finta gloria e come questa sia ciò che di più temporaneo esiste.
Perché?
Perché un autore dal tratto potente, evocativo, epico come Toppi sceglie di soffermarsi su piccoli uomini, sulle loro miserie, sulle loro presunzioni, sulle loro sconfitte?
Perché il suo Messico è quello in cui il Tonatiuh, il dio azteco del sole, della fertilità e del sacrificio ha voltato le spalle ai suoi seguaci?
La risposta, questa volta, è semplice, nascosta in piena luce nei volti dei personaggi che state per incontrare. Soffermatevi sui loro occhi, sulle rughe che li circondano, sui sorrisi che non spiegano mai le proprie ali.
In quei volti sono custoditi quegli istanti che l’autore ama collezionare in tutte le sue opere e che raccontano ciò che è stato, ciò che è, ma soprattutto ciò che avrebbe potuto essere e che non sarà mai.»
(dalla prefazione al volume di Andrea Mazzotta)
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