A distanza di tanti anni, Edizioni NPE ha il piacere di riportare alla luce la ristampa dei primi due romanzi di Don Backy, Io che miro il tondo e Cascasse il tondo, rendendoli quindi un unico e coerente percorso narrativo.
Una summa dello stile bizzarro, surreale e un po’ “hellzapoppiano” di uno degli ultimi grandi cantautori della musica italiana.
«Avete presente uno che si siede alla macchina da scrivere?
E comincia a picchiettare un inarrestabile flusso di (in)coscienza?
Quel tipo è un cantante prestato alla scrittura (o viceversa).
Si chiama Don Backy (Aldo Caponi, il nome vero). Negli anni Sessanta fu un gigante della musica leggera.
Dischi a milioni, Sanremo, protagonista di rotocalchi, della poca tv e dei palchi italiani. Nel ’67, suo anno mirabile, insieme all’Immensità scrisse un romanzo di geniale strampalatezza, Io che miro il tondo, che viene riproposto con i suoi disegni (copertina compresa) e prefazione apocrifa di Celentano (l’ha scritta lui stesso). Difficile dire di che si tratta. Facile dirlo di Finnegans Wake? Mutate mutande (e pure braghe e berretti) anche questo testo oscilla tra veglie e sogni.»
(Bruno Ventavoli, «La Stampa», da una delle prefazioni al volume)