Le notti bianche
Collana
Numero in collana33
Formato1 volume 21x29,7 cm, cartonato a colori, pg.80
ISBN9788836270149
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Prezzo € 16,90 €16,06
Le notti bianche
Un sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, incontra una ragazza durante una passeggiata notturna. Comincia così la sua “educazione sentimentale”, che risveglierà in lui emozioni tanto potenti quanto da tempo dimenticate.
Edizioni NPE ha il piacere di presentare la prima trasposizione a fumetti del capolavoro di Fëdor Dostoevskij.
«Quindi, di cosa parla Le notti bianche?
La risposta è estremamente semplice e complessa allo stesso tempo perché parla di… vita. Di vita vera e di quella immaginata, di realtà e di sogni (quelli del protagonista), il tutto immerso nella San Pietroburgo di inizio secolo (quello scorso naturalmente). E proprio la città, tanto bella quanto un po’ triste, è il terzo elemento, vivo, insieme ai due protagonisti.
La trama in breve: un uomo che passeggia lungo la Neva incontra una giovane ragazza, la dolce Nasten’ka, per caso (perché i migliori incontri sono quelli dettati dal caso e come diceva Anatole France: «Il caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare») mentre San Pietroburgo offre le sue notti bianche quando il sole non tramonta mai, donando alla città una luce particolare. Le notti quindi non diventano mai buie del tutto, anche se buio è il cuore del protagonista. Notare una cosa del breve romanzo di Dostoevskij: il protagonista non ha un nome, il racconto è narrato in prima persona (il livello di empatia con il protagonista quindi sale d’intensità per il lettore attento che si cala quindi nei suoi panni) così che l’autore non nomina mai il suo Protagonista e nemmeno nei dialoghi con Nasten’ka viene mai pronunciato il suo nome di battesimo. Rimane così, per sempre e per tutti, un personaggio senza nome e, proprio per questo, universale.
Non è nessuno ed è, allo stesso tempo, tutti noi; incarna lo spirito e l’essenza di ogni romantico sognatore, di ogni uomo (o donna) che ha inseguito un’ideale. Una situazione simile si vedrà in seguito su un altro grande capolavoro della letteratura russa, Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov.
Anche nel romanzo di Bulgakov il protagonista, in questo caso il “Maestro”, non verrà mai identificato con un nome e resterà indefinito. Evidentemente sia Dostoevskij che Bulgakov con le loro (diverse) opere
raccontano l’uomo e la vita universali e non hanno bisogno di nomi propri.»
(dall'introduzione di Andrea Laprovitera)
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