I luoghi di Lovecraft: intervista al curatore

 

Volete mangiare del buon pesce a Innsmouth? Sognate di organizzare la vostra luna di miele sulle Montagne della Follia? Vi piacerebbe assaggiare una ricetta tipica delle Terre del Sogno?

A poche settimane dall’uscita in pre-ordine I luoghi di Lovecraft registra già record di vendite: la prima guida ai luoghi raccontati dal solitario di Providence nelle sue opere è sicuramente uno dei grandi successi del 2018 targati Edizioni NPE.

La redazione ha voluto intervistare il curatore del progetto, Michele Mingrone, che ci racconta alcuni aneddoti legati alla genesi di questo folle e incredibile volume.

Chi sono Michele Mingrone, Sara Vettori e Caterina Scardillo

I Luoghi di Lovecraft è un’opera nata dal lavoro di tre persone.

Michele Mingrone, che sarei io, curatore dell’opera e responsabile di buona parte dei testi;

Sara Vettori, che ha illustrato tutto il volume; Caterina Scardillo, grafica, impaginatrice e calligrafa. Oltre a noi, hanno partecipato quattro bravissimi autori, ognuno con un capitolo: Andrea Meucci, Federico Guerri, Enrico Panzi e Mehdi Ben Temime.

Come è nata l’idea del progetto I Luoghi di Lovecraft?

Ho una vera fissazione per i luoghi immaginari della letteratura, da Paperopoli a Hogwarts, dall’Isola del Tesoro di Stevenson alle Città Invisibili di Calvino. L’idea di una guida turistica di luoghi inesistenti mi girava in testa da tempo: da appassionato di Lovecraft ho trovato naturale scegliere la sua opera.

Quando è nata la vostra passione per il solitario di Providence?

Per me intorno ai 12-13 anni, grazie a un Urania trovato in edicola: Colui che sussurrava nel buio.

Caterina lo ha scoperto al liceo grazie a un fumetto: i Miti di Cthulhu di Alberto Breccia, di cui già amava il lavoro sul Mort Cinder di Oesterheld.

Per Sara galeotto fu H.R. Giger e le sue illustrazioni del Necronomicon.

 

È stato complesso realizzare il volume?

Non è stato facile: si trattava di unire in modo armonico ironia e filologia, testi e illustrazioni, impaginazione e calligrafia, linguaggio d’epoca e sensibilità moderna, horror e… ricette di cucina! Sicuramente ci siamo divertiti moltissimo a realizzarlo.

Perché avete pensato ad Edizioni NPE per la pubblicazione?

Ci siamo ispirati in modo maniacale alle guide turistiche del primo ‘900 e cercavamo un editore che ci permettesse di valorizzare quest’aspetto. L’abbiamo trovato in NPE: dei veri professionisti, appassionati, empatici e grandi amanti del mondo di Lovecraft.

In quale città lovecraftiana vi piacerebbe soggiornare?

Io scelgo Innsmouth: immagino vi si mangi del pesce freschissimo, cosa che apprezzo molto. Sempre che il pesce, ovviamente, non mangi te.

Sara vorrebbe dare una sbirciatina nella biblioteca di Arkham e visitare la spettrale Rue d’Auseil al suono della viola di Erich Zann. Caterina è legata a Salem, in particolare per l’immaginario della donna-strega all’interno del folklore americano.

Il vostro racconto preferito di Lovecraft?

Io e Caterina abbiamo una passione particolare per Il colore venuto dallo spazio, mentre Sara ha un debole per Le montagne della follia.

Avete altri progetti in cantiere?

Ci piacerebbe dedicarci ad altri luoghi immaginari della letteratura, mantenendo la formula della guida turistica.