La redazione di Edizioni NPE: intervista a Stefano Romanini
La redazione di Edizioni NPE intervista… la redazione! Una breve chiacchierata con il capo-redattore e ufficio stampa Stefano Romanini, parte del team NPE insieme ad Angelo Zabaglio, Valeria Morelli e Gloria Grieco.
Da sinistra: Stefano Romanini, Chris Weston, Nicola Pesce, Miguel Angel Martin, Ivo Milazzo
La figura del redattore è tra le più complesse della redazione: lavorando sul genere del graphic novel con quali figure deve rapportarsi quotidianamente il redattore e quali sono le sue principali mansioni?
La figura del capo-redattore deve necessariamente unire più aspetti della casa editrice: è innanzitutto il primo vero lettore di una proposta, infatti prima ancora che seguirne le fasi della realizzazione, passo dopo passo (coordinando il lavoro dell’autore con quello del service editoriale che ne curerà poi la correzione e la realizzazione dell’impaginato finale), dovrà conciliare il proprio gusto personale con quello della casa editrice e con l’orientamento del suo catalogo, dovendo scegliere anche in base alla maggiore o minore adattabilità del prodotto con quello che viene pubblicato di solito dal proprio editore. Questa valutazione è a tutela non soltanto di un risultato efficace in termini di vendite per l’editore, ma consente anche all’autore stesso di essere scelto sulla scorta di alcune caratteristiche: un redattore di una casa editrice che si occupa principalmente di libri per ragazzi non può pensare di valorizzare un’opera di saggistica dedicata ai maestri del fumetto italiano, per quanto validi possano essere i contenuti del volume. Così come una casa editrice che si occupa di horror avrà difficoltà a valorizzare una proposta di fumetto umoristico.
Con l’amico Enzo Rizzi in un lontanissimo 2010: primo autore diventato grande amico di Stefano Romanini
Com’è rapportarsi con gli autori? Quali sono le difficoltà principali nel farlo? Quali sono le principali mansioni di un redattore nel lavorare sulla pubblicazione di un graphic novel? Quale mansione risulta essere la più impegnativa? Quale criterio si utilizza per la scelta di un testo da pubblicare?
Nel rapportarsi ad un autore molto spesso ci si deve spogliare delle vesti di redattore e si devono indossare necessariamente quelle di psicologo: molto autori non hanno ben chiara la prospettiva “commerciale” del loro prodotto, affidandosi a valutazioni personali che non tengono conto della fruibilità/vendibilità della loro proposta. Sta al redattore avere il tatto di mantenere vivo l’entusiasmo dell’autore, pur adeguandolo o uniformandolo ad alcune esigenze di natura editoriale che possano valorizzare meglio il progetto e garantire così all’editore, ma prima ancora all’autore stesso, una vendibilità maggiore. Una copertina fatta in un certo modo, una cover cartonata anziché brossurata, un prezzo contenuto, possono essere delle armi vincenti di cui tenere conto, che spesso gli autori sacrificano in nome dell’artisticità del loro progetto, magari proponendo volumi con grandi foliazioni, con formati bizzarri o con sceneggiature cervellotiche e poco scorrevoli.
Stefano Romanini con Ciucciolo, bodyguard ufficiale degli uffici di Edizioni NPE
Un redattore è forse il primo critico ed il primo “amico” dell autore: che tipo di interventi richiede un testo di graphic novel rispetto ad altri generi e quali competenze sono necessarie per essere un redattore di testi di questo tipo di elaborati?
Il lavoro del redattore consiste nel ricevere la proposta, valutarla e infine approvarla. Dopo l’approvazione, la proposta viene seguita passo dopo passo nella sua realizzazione, fino alla consegna finale dell’autore. A quel punto il progetto passa al service editoriale che ne curerà la realizzazione grafica dell’impaginato: anche questa fase dovrà essere monitorata dal redattore in tutti i suoi aspetti. Ognuna di queste fasi risulta impegnativa allo stesso modo.
Quale/i sono stati i testi/o su cui ti è piaciuto di più lavorare e su quale/i hai avuto più difficoltà
Ho adorato lavorare sul romanzo Rambo – Primo Sangue di David Morrell e sul graphic novel Sharaz-De di Sergio Toppi: nel primo caso per il prestigio dell’opera, riproposta dopo ben 40 anni in Italia; nel secondo caso per la bellezza del volume in sé, che sognavo di comprare ancor prima di lavorare in Edizioni NPE. L’averci potuto lavorare sopra e vederlo poi stampato con sopra impresso il marchio “NPE” è stata un’emozione unica.
La spilla di Edizioni NPE, sempre in viaggio con Stefano Romanini, anche in cima a Machu Picchu in Perù
Come hai iniziato a lavorare per NPE e come mai la scelta di una linea editoriale di graphic novel da parte della casa editrice?
Io e Nicola Pesce (l’editore, nda) ci conosciamo da una vita: eravamo compagni di banco al liceo e abbiamo coltivato (e realizzato) il sogno di lavorare insieme in una casa editrice sin da quando ci siamo conosciuti. L’amicizia e i gusti in comune, oltre ad una visione del mondo dell’editoria pressocché identica, sono stati i collanti naturali di questo sodalizio.
Essendo il graphic novel un genere molto particolare e forse più di “nicchia ” rispetto ad altri, quant’ è difficile riuscire a promuovere questo tipo di genere sul mercato e come scegliete di agire ogni volta che dovete pubblicare un testo?
Il lavoro in Edizioni NPE è molto “d’istinto”: scegliamo e pubblichiamo i volumi che ci piacciono, quelli che, se fossimo noi i lettori, correremmo a comprare senza esitazione. Può sembrare complicato promuovere graphic novel, ma quando si crede nella proposta e nella sua vendibilità la promozione diventa quasi automatica. Sicuramente il supporto dell’ufficio stampa e della promozione attraverso i social network, oggi, sono fondamentali per far conoscere un prodotto editoriale comunque considerato di nicchia come il fumetto.
Quale l’aspetto del tuo lavoro che ami di più e quale quello che ti crea più “difficoltà “?
La mia anima “nerd” ha coltivato da sempre il sogno di lavorare in una casa editrice che si occupasse di fumetto: il mio lavoro è prima di tutto la mia più grande passione, per cui non c’è un aspetto che può annoiarmi o crearmi difficoltà. Forse i momenti più difficili sono quelli in cui bisogna declinare la proposta di qualcuno: anche a distanza di anni è sempre un colpo al cuore!
Stefano Romanini con Angelo Zabaglio, una delle colonne fondamentali e inamovibili di Edizioni NPE
Rispetto ad altre realtà editoriali più grandi, come devono muoversi, secondo te, le case editrici indipendenti per riuscire a crearsi un target di lettori fedeli o per introdurre sempre più sul mercato un genere particolare come quello del graphic novel? Da redattore quali consigli daresti a chi vuole lavorare per delle realtà come Edizioni NPE che si interessano anche a questo tipo di testo?
Mai complicarsi la vita, scegliere e lavorare sempre su proposte non presuntuose, che siano appetibili commercialmente e che siano allo stesso tempo semplici: calarsi sempre nella testa del lettore medio è fondamentale. Prima ancora di fare gli editori e redattori siamo stati anche noi lettori, bisogna sempre tenerne in conto. Il fumetto, che sia graphic novel o popolare, è una forma di intrattenimento: appesantire il tempo da dedicare alla lettura, da trascorrere necessariamente in maniera spensierata, è il primo grande errore da non commettere. Il redattore è il tramite fra un risultato aziendale, come quello della vendibilità del prodotto da consegnare all’editore, e la soddisfazione del lettore finale e dell’autore. Maneggiare con cura questi tre aspetti rappresenta l’aspetto decisivo per chi vuole intraprendere questo tipo di carriera.
Intervista a cura della redazione