«Voglio che sappiano che la morte sta arrivando e non potranno far nulla per fermarla», parola di John Rambo!

 

Quando Sylvester Stallone interpretò per la prima volta il ruolo del veterano del Vietnam John Rambo nel film d’azione del 1982 First Blood, probabilmente non immaginava di star dando vita a uno dei personaggi più iconici e leggendari del grande schermo. A quasi quarant’anni di distanza, tutti noi spettatori abbiamo un’unica grande certezza: nulla può uccidere John Rambo! L’età e la stanchezza sembrano non essere ancora un limite per Stallone, e a undici anni dall’ultimo capitolo della saga, il 19 settembre arriva nelle sale il capitolo finale: Rambo – Last Blood. Il riferimento al primo film, nonché al romanzo di David Morrell da cui è tratto (edito in Italia da Edzioni NPE), è chiaro e diretto: nel 1982 ha avuto inizio l’esplosiva avventura di Rambo e nel 2019 si scriverà la parola fine. O almeno così dovrebbe essere!

John Rambo ormai è vecchio, stanco e soprattutto in pensione, a godersi la tranquillità del ranch in cui si è ritirato; ma si sa, quando qualcuno tocca le persone a lui care, non c’è modo di uscire da uno scontro diretto con lui con tutte le parti del corpo ancora al loro posto. Così, quando la figlia di una sua cara amica viene rapita da una banda di messicani coinvolta nel commercio sessuale di ragazze nelle zone dell’Est, John Rambo torna a essere il soldato inarrestabile che abbiamo conosciuto nei film precedenti.

Il legame tra Rambo e Stallone sembra inscindibile, nonostante cinque film e un immaginario radicato nella cultura action, ma non sempre è stato così. È difficile immaginare qualcun altro che indossa la famosa fascia di John Rambo, ma Sylvester Stallone non fu la prima scelta per il ruolo. Secondo Stallone, Robert De Niro, Al Pacino, Paul Newman, Robert Redford, Burt Reynolds e altri ancora, erano tutti già tutti stati considerati prima di lui.

Il motivo di tanti nomi illustri è la travagliata storia che ha avuto il film prima di giungere alla sua definitiva produzione. First Blood fu rimbalzato a Hollywood per così tanto tempo, che quando a Stallone fu proposto il ruolo, pensava fosse un progetto fin troppo disorganizzato e destinato a finire nel dimenticatoio delle storie mai portate sul grande schermo. Ma Stallone aveva bisogno di un riscatto; dopo il successo mondiale di Rocky e i flop di un paio di pellicole (F.I.S.T., Taverna Paradiso), Sly temeva di essere ricordato solo per il ruolo del pugile di Philadelphia. Era alla ricerca del film che gli facesse fare il grande salto; doveva dare svolta alla sua carriera, e si interessò a Rambo personalmente. Infatti, accettò il ruolo dopo varie trattative, ma con la condizione di poter modificare la sceneggiatura e riscrivere parte della personalità del personaggio. Così, quando iniziarono le riprese, First Blood aveva subito ben 28 revisioni, diventando una storia particolarmente diversa rispetto a quella raccontata da David Morrell nel romanzo

Le differenze tra il libro e il film

La storia del veterano della guerra del Vietnam John Rambo è stata raccontata per la prima volta nel romanzo di debutto di David Morrell nel 1972 First Blood, un grande successo per l’autore canadese che è stato tradotto e pubblicato in ben 26 lingue diverse. L’edizione italiana è curata e pubblicata da Edizioni NPE, con una nuova traduzione da parte di Luigi Formola, diversa e aggiornata rispetto alle precedenti edizioni. Fino ad oggi, il libro non è mai andato fuori stampa, rimanendo popolare tra lettori e colleghi scrittori (Stephen King lo ha usato come uno dei suoi testi fondamentali mentre insegnava scrittura creativa all’Università del Maine), sebbene la versione cinematografica di First Blood, come già accennato, ha preso direzioni diverse rispetto al romanzo di Morrell in termini di tono.

E a questo punto, parte uno SPOILER ALERT se non avete ancora letto il libro!

Nel romanzo la storia è raccontata (a capitoli alternati) sia dal punto di vista di Rambo che da quello del suo avversario, lo sceriffo Teasle, quindi il lettore non è sempre sicuro di chi abbia ragione (e secondo Morrell è proprio questa la chiave del successo della storia!); il film, invece, fa tutto il possibile per dipingere Rambo come l’eroe indiscusso della storia.

Un primo esempio di questa differenza tra le due opere è la scena in cui Rambo è incarcerato con l’accusa di vagabondaggio e quando i poliziotti cercando di radergli barba e capelli, rivivendo un flashback del Vietnam. Nel film, Rambo sfugge semplicemente alla custodia della polizia dopo che il vice in questione continua a provocarlo, mentre nel libro l’ex prigioniero di guerra prende il rasoio dalla guardia e lo sventra. La versione di Sylvester Stallone del personaggio è molto meno violenta: Rambo nel film riesce a scappare e a trasformare la città in una zona di guerra senza uccidere direttamente un singolo uomo.

L’ispirazione di Morrell per Rambo come personaggio proveniva da un vero veterano della seconda guerra mondiale di nome Audie Murphy, uno dei soldati più decorati della storia dell’esercito americano. Murphy ha ricevuto tutte le onorificenze di combattimento per il valore che l’Esercito conferisce, inclusa la Medaglia d’Onore, che ha ricevuto dopo aver fronteggiato da solo un’intera compagnia di soldati nazisti per un’ora prima di condurre personalmente un contrattacco. Morrell prese questa storia di eroismo e, dopo aver visto le immagini strazianti della guerra del Vietnam in tv, decise di riadattarla per la sua storia.

A Morrell, però, non bastava avere chiaro in mente il personaggio cui voleva dar vita; aveva ancora bisogno di un nome che fosse originale e che, allo stesso tempo, trasmettesse forza. In seguito, rivelerà che il nome gli era venuto dopo che sua moglie portò a casa delle mele fresche comprate a un mercato locale. Morrell morse una delle mele e chiese che tipo fosse, e la moglie rispose «sono le mele Rambo»: da lì l’illuminazione, che lo portò dritto alla sua scrivana per lavorare su First Blood.

Forse, però, la più grande differenza tra First Blood nel romanzo e il film è che, nel libro, Rambo alla fine muore. Orribilmente. Il veterano del Vietnam e lo sceriffo Teasle si affrontano in un’epica resa dei conti in cui Rambo, fisicamente e mentalmente sfinito, considera di farsi esplodere con le granate che gli sono rimaste. Tuttavia, non ci riesce: prima di tirare la sicura, il colonnello Trautman (il suo mentore, che compare all’incirca a metà del libro) gli spara con un fucile, uccidendo il soldato spietato che lui stesso aveva creato.

Il primo montaggio del film si concludeva in modo simile, con Rambo che afferrava la pistola di Trautman e premeva il grilletto per uccidersi. Secondo il regista Ted Kotcheff, Stallone dopo aver girato la scena, lo prese in disparte e lo implorò di cambiare idea per il finale. Per fortuna sappiamo tutti com’è andata!

Il resto è storia cinematografica che ha attraversato ben quattro decenni.

Articolo a cura di Luigi Formola e della redazione di Edizioni NPE

Rambo: Primo Sangue
Autore: Morrell David
Formato: 14,8×21 cm, 252 pag., brossurato b/n
ISBN: 9788897141525
Prezzo: € 9,90