“Storia degli effetti speciali” presenta: Jim Henson, l’artigiano dei sogni

Il mondo degli effetti speciali è costellato da tante innovazioni, tecniche e “trovate” di qualche tipo – quest’ultime se vogliamo a volte pure parecchie banali – che sono però state assolutamente geniali e funzionali nelle loro applicazioni.

Grazie all’impegno degli artisti e dei tecnici dell’effetto speciale è stato possibile portare sul grande e sul piccolo schermo universi, mondi alternativi, mostri e alieni o qualsiasi altra idea in grado di eccitare la nostra immaginazione. Tra gli esponenti più importanti e innovativi di questo mondo, e che tanto hanno dato con le proprie creazioni all’immaginario collettivo, c’è di sicuro Jim Henson, il papà dei Muppet.

Regista, sceneggiatore, burattinaio, inventore a più livelli (è stato anche un animatore e un cartoonist), Henson nasce il 24 settembre del 1936 a Greenville negli Stati Uniti. Inizia ad appassionarsi a quello che poi sarà la sua vita lavorativa già durante l’adolescenza quando, alla fine degli anni Quaranta, vede in televisione i primi spettacoli realizzati con i pupazzi di Burr Tillstrom e Cora Baird. La televisione lo porta in quel mondo incantato dove pupazzi di legno prendono vita e fatalmente ne rimane affascinato. Inizia così a sviluppare i suoi primi pupazzi già a scuola lavorando per la WTOP-TV, una stazione televisiva per studenti, nello show televisivo The Junior Morning Show. Successivamente realizza il suo primo spettacolo televisivo intitolato Sam and Friends dove si intravedono le basi dei suoi futuri successi. Si trattava di uno show di circa 5 minuti, elaborato per la stazione televisiva WRC-TV, in cui vede la luce, anche se in maniera embrionale, uno dei suoi personaggi più famosi: Kermit la rana. Lo show va avanti dal 1955 fino al 1961 e ottiene un discreto successo.

Dopo il diploma si iscrive all’università del Maryland per seguire il corso di Economia domestica, laureandosi nel 1960. Henson conosce proprio in questo corso alcuni creatori di burattini che lo introducono all’arte della creazione e della tessitura fornendogli parecchie nozioni che lui farà sue e che rielaborerà con successo nelle sue prime creature. Ancor prima però, nel 1958, mette in piedi la sua Muppets Inc. che diventerà subito dopo la The Jim Henson Company, occupandosi da subito di video pubblicitari.

Henson capisce che con i suoi pupazzi può mettere in scena qualsiasi argomentazione e interpretazione, trasformando degli oggetti inanimati in qualcosa di vivo e di reale. La sua ricerca fa passi avanti proprio in questo senso, modificando lo stato dell’arte di allora.  Decide infatti di costruire non più dei pupazzi in legno ma in gomma piuma, per differenziarne le forme e rendere i burattini più espressivi; studia i movimenti e le battute per una migliore recitazione; elimina le corde che la tradizione usava per il movimento degli stessi, sostituendole con delle stecche attaccate agli arti che permettevano una migliore manovra e quindi una più efficace posa espressiva degli stessi personaggi; sincronizzava l’apertura della bocca secondo il tipo di suono che il personaggio emetteva, non più quindi un’apertura “a casaccio”; inventò diverse soluzioni per fare in modo che i suoi personaggi potessero “vivere di vita propria”, quindi apparentemente slegati dall’animatore umano (in una scena Kermit va in bicicletta); stabilisce che le forme e i caratteri dei pupazzi devono adesso riflettere la loro personalità e migliora lo spazio di presentazione delle animazioni.

I riflettori sul suo lavoro arrivano quando Henson realizza Sesame Street, un programma didattico espressamente rivolto ai piccoli telespettatori in cui una folta schiera di pupazzi dai caratteri più svariati, si combinano tra loro in situazioni umoristiche e riprese in live action con l’obiettivo di insegnare qualcosa. Lo show va avanti dal 1969 fino al 1990 e fa la storia della televisione americana. Si tratta innanzitutto di uno show innovativo perché di fatto crea un modello di “edutainment” (intrattenimento educativo) mai visto prima. Inoltre, la sua creazione vede la collaborazione attenta di scrittori, produttori, educatori e ricercatori a più livelli (psicologi e formatori) che lavorano in simbiosi per la realizzazione dello show. Un modo di lavorare che verrà sdoganato come un modello lavorativo ben preciso che prenderà il nome di “CTW model” (Children Television Workshop). In questo show, Jim Henson dà sfogo alla sua creatività creando centinaia di personaggi. Allo spettacolo si presenteranno anche alcuni personaggi che rivedremo poi nei Muppet, tra cui Oscar il brontolone, Bert ed Ernie, Cookie Monster e Big Bird.

Sesame Street è per Henson un momento chiarificatore del suo lavoro. Decide infatti proprio con questo lavoro, lungo e duraturo, di lasciare la pubblicità e di dedicarsi allo sviluppo dei suoi personaggi per raccontare delle storie diverse. Così, da questa esperienza nascono i Muppet, uno show seguitissimo al punto di declinarsi anche in diverse pellicole per il grande schermo il cui capostipite è The Muppet Movie del 1979 (conosciuto in Italia come  “Tutti a Hollywood con i Muppet” o “Ecco il film dei Muppet”). Qui i personaggi come Miss Piggy, Gonzo e Fozzie, non per ultimo la rana Kermit, ma anche Oscar il brontolone e così via, entrano nell’immaginario collettivo diventando interpreti di storie paradossali e surreali ma anche specchio della società americana del tempo.

Lo sviluppo dei personaggi dei Muppet va di pari passo con le tecniche inventate e applicate da Henson e dai suoi reparti (nel frattempo nasce la Jim Henson’s Creature Shop, la Jim Henson Pictures, la Hit Entertainment e molte altre ramificazioni della casa madre, dove ci si occupa di tutti gli aspetti della creazione dei personaggi e della produzione e distribuzione dei suoi lavori).

L’animatronica diventa parte integrante nella costruzione dei personaggi che in parte abbandonano la “mano”, energia animatrice dei suoi pupazzi, per riempirsi di cavi, sensori e pistoni in grado di donare nuove espressioni, sempre più vicine alle emozioni umane. Con l’Henson Performance Control System, i reparti di Henson mettono in piedi un impianto in grado di mostrare nei suoi personaggi, espressioni e movimenti realistici, che toccano l’apice nell’animazione dei pupazzi.

Henson rinnova ancora l’arte dei burattini con i film The Dark Crystal e Labyrinth dove si raggiungono altissimi livelli di qualità e fattura. Tutti i personaggi sono mossi da animatori a loro dedicati. Alcuni li pilotano a distanza, altri li indossano mentre diversi prestano i loro arti per muovere teste, braccia, gambe. Nelle due pellicole, si fa uso di moltissimi effetti speciali come set espansi in post-produzione, chroma key (o green screen), modellini e così via. Per fare in modo che i personaggi si muovano in un mondo tridimensionale, Henson costruisce i suoi set con dei pavimenti vuoti a scomparsa, in modo da poter sistemare animatori, tecnici, cavi e quant’altro serva alle animazioni dei pupazzi. Lo sforzo è immane ma i risultati sono pregevoli e le due pellicole diventano un cult di genere.

Henson continua producendo ancora diversi show: i Muppet saranno ancora presenti in molte produzioni e saranno ospiti in svariate trasmissioni televisive. Tra il 1987 e il 1988 va in onda The Storyteller, una nuova serie che si occupa di fiabe popolari e che si compone di 9 episodi. La serie vincerà un Emmy e due BAFTA TV. La serie avrà anche uno spin-off che parla dei miti greci.

L’anno seguente Henson appare in The Jim Henson Hour, un programma contenitore introduttivo agli show della serata. All’interno prendono vita alcuni mini-film, siparietti con la sempre presente rana Kermit e diversi dietro le quinte sulle produzioni dei Muppet. Insieme a Henson, è presente nel programma un leone bianco, chiamato Thought Lion (“leone pensieroso”) che viene animato a distanza tramite un sistema pilotato da un computer.

Nel 1989 entra in affari con la Disney con un contratto da 150 milioni di dollari. La sua speranza è quella di potersi dedicare attivamente e creativamente alle sue creazioni sapendo di avere un colosso alle spalle in grado di gestire il lato finanziario delle produzioni. Purtroppo, dopo aver finito l’ennesimo lavoro sui Muppet, uno speciale televisivo intitolato The Muppets at Walt Disney World, si ammala di influenza e muore per complicanze polmonari il 16 maggio 1990, all’età di 53 anni.

Jim Henson è da tutti ricordato come il papà dei Muppet ma è di fatto considerato uno dei più grandi artisti innovatori della televisione americana.

Articolo a cura di Giovanni Toro e della redazione di Edizioni NPE

 

Storia degli effetti speciali

Autore: Toro Giovanni
Saggistica & Narrativa
Numero in collana: 21
Formato: 15×21 cm, brossura con alette, 192 pgg. b/n
ISBN: 9788894818611
Prezzo € 12,00