Il grande dio Pan
«L’Abisso esiste ed è più profondo di quanto possiate immaginare.»
Verso la fine dell’Ottocento, Londra è sconvolta da una serie di misteriosi suicidi nell'alta società.
Tre uomini indagano sulle ragioni di quella singolare concatenazione di eventi, quando uno di loro muore in circostanze oscure. Dovranno guardare dietro il velo illusorio della realtà, per scoprire una verità inquietante.
Dal genio di Arthur Machen, la trasposizione a fumetti di un classico della letteratura horror.
Pubblicato nel 1890, Il grande dio Pan è un racconto in cui l’orrore non viene mai descritto chiaramente ma soltanto accennato e lasciato intendere in termini di terrore che suscita in chi vi assiste. In molti hanno ravvisato concetti e stili narrativi divenuti in seguito la cifra stilistica di H. P. Lovecraft. L’autore Arthur Machen, noto per i suoi racconti dell’orrore, del fantastico e del soprannaturale, trascina così il lettore in una tensione crescente. È l’opera più inquietante dell’autore gallese, un romanzo potente ed evocativo che riporta alla luce antiche leggende pagane secondo cui il Male è parte integrante della realtà. A tradurre in immagini queste atmosfere terrificanti è l’artista Adam Fyda che, con i suoi suggestivi bianchi e neri, ritrae i risultati di un folle esperimento scientifico.
È infatti da un esperimento che la storia prende il via. Il dottore Raymond sottopone sua figlia adottiva Mary a un delicato intervento al cervello, con lo scopo di aprire il suo “terzo occhio”: quello che l’avrebbe messa in contatto le divinità primordiali, in particolare il dio Pan. Si tratta del dio caprino che rappresenta il mondo e la natura nei suoi aspetti più selvaggi e incontaminati. La sua voce incute un grande smarrimento in chi la ode, da qui del termine “panico”. L’esito dell’esperimento sarà catastrofico.
Un capolavoro della narrativa dell’orrore di tutti i tempi, che ora rivive in questo travolgente adattamento a fumetti. Con la traduzione di Gloria Grieco.
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