«La grande storia del rock e del metal a fumetti»: intervista all’autore
Tra i best seller di Edizioni NPE si piazzano sicuramente Storia del rock a fumetti e Storia del metal a fumetti. Questi due volumi sono ora raccolti in una “Omnibus Edition” dal titolo La grande storia del rock e del metal a fumetti, una vera e propria bibbia dei due generi con oltre 100 tra biografie, brani cult e aneddoti succosi di band e artisti simbolo di intere generazioni. Un incredibile viaggio musicale guidato da Heavy Bone, di cui ci parlerà meglio lo stesso autore Enzo Rizzi.
Chi è Heavy Bone?
Con Heavy Bone ho pensato di dare un volto alla “maledizione del Rock” ed una risposta al famigerato “Club 27”. Robert Johnson, Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Kurt Cobain, tutti morti non a causa di una vita dissoluta ma per opera del mio putrido zombie.
Come nasce l’idea di raccontare le icone del rock e del metal attraverso il fumetto?
Innanzitutto dalla mia passione per i fumetti (in particolar modo quelli horror) e poi da quella per le band che, ad un suono fragoroso, univano un look aggressivo. Ai miei occhi apparivano come i classici “cattivi di un fumetto”. Alice Cooper, Kiss, Motley Crue, etc. Da qui, l’idea di ritrarre le rockstar e di raccontare le loro vicende attraverso le parole del mio zombie.
Quali criteri hai utilizzato nella scelta delle band da disegnare?
Sono partito da quelle che ascoltavo da ragazzo, per poi ritrarre quelle che avevano un look più accattivante, sino a raccontare delle band che, con la loro musica, hanno scritto la storia del Rock e del Metal.
Sono presenti elementi di novità ne La grande storia del rock e del metal a fumetti rispetto alle precedenti edizioni?
Ho pensato di ridisegnare alcune band già presenti nelle passate edizioni, di includere chi, per questioni di spazio, non avevo disegnato nei precedenti volumi, nonché di dare spazio ad alcune band italiane.
In questi anni hai avuto modo di conoscere personalmente alcuni degli artisti disegnati, tra cui Alice Cooper e Steve Sylvster dei Death SS, che firma anche la prefazione della “Omnibus Edition”. Che tipo di riscontro hai ricevuto da loro?
Entrambi si sono posti nei miei confronti non come delle rockstar, come dei personaggi pubblici ma come persone affabili, disponibili ed alla mano. È stato bello scoprire che, nonostante la fama ed il successo, si comportino come “noi comuni mortali”, così come è stato gratificante realizzare che entrambi apprezzino i miei lavori.
I tuoi volumi sono tra i più venduti della casa editrice, pur trattando generi ritenuti “di nicchia”. Qual è, secondo te, il segreto di questo successo?
Attraverso ciò che illustro e scrivo, credo di riuscire a comunicare la grande passione che mi muove e che è poi la stessa dei miei lettori, amanti della musica e di un “tratto” rock.
Cosa rappresentano per te il rock e il metal?
La musica mi ha aiutato a gestire momenti molto negativi, ma è stata anche la colonna sonora di tanti momenti belli della mia vita. La musica arricchisce l’anima e non riuscirei mai a farne a meno.