Warramunga 1856
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Numero in collana18
Formatovolume 21x29,7 cm, cartonato b/n, pg.64
ISBN9788836271801
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Prezzo € 16,90 €16,06
Warramunga 1856
Sullo sfondo di paesaggi tanto ammalianti quanto ostili, tra Australia e Africa, la purezza della natura si scontra con la ferocia degli esseri umani.
Uomini privi di senso morale, figli del progresso occidentale, cercano di imporsi su popolazioni, culture e luoghi che conservano la propria autenticità e innocenza.
L’avidità dei colonizzatori si traduce in azioni malvagie verso ciò che considerano inferiore. Sarà la loro stessa crudeltà a renderli vittime di un infausto destino.
Dal genio di Sergio Toppi, Warramunga 1856 e M’Felewzi: due storie in cui protagonista è l’umanità, nelle sue sfaccettature più nobili e meschine.
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Oltre a essere erronea, l’umanità protagonista di queste storie è anche errabonda. Il viaggio è cifra e meccanismo narrativo del maestro milanese, sempre presente in varie forme in quasi tutta la sua produzione. Viaggio come elemento attraverso cui si sviluppa e si dipana la trama, viaggio come destino manifesto dei protagonisti del racconto, viaggio come significato ultimo dell’esistenza umana.
I personaggi di Toppi sono sempre in cammino, spesso a piedi, attraverso una natura esotica e potremmo anche dire ostile, o forse semplicemente indifferente, dato che – a confronto della sua maestosità e grandezza – l’essere umano è ben poca cosa. E infatti Toppi accentua fino all’estremo questa sproporzione dimensionale con vignette in cui i campi larghi offrono agli occhi del lettore paesaggi naturali immensi, nei quali i personaggi sono ridotti a dei punti di china appena percettibili. Una vastità naturale incomprensibile per i colonizzatori, nella quale tutta la loro tracotanza e insolenza sono nullità trascurabili nel disegno complessivo.
Dalla prefazione di David Padovani
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