Guida ai cinecomics: intervista all’autore
Guida ai Cinecomics è una sorta di enciclopedia che racchiude l’intera produzione filmica basata sul fumetto. Non si tratta soltanto di film sui supereroi, come si è comunemente portati a credere, ma anche di innumerevoli commedie, drammi, avventure che hanno attinto al mondo della Nona Arte.
Il volume, che raccoglie e approfondisce oltre 400 titoli in 816 pagine, è disponibile cliccando qui ed è distribuito in tutte le librerie d’Italia.
In occasione dell’uscita, abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore Giuliano Gambino.
Come nasce l’idea di Guida ai Cinecomics?
Il volume nasce principalmente per passione. Da sempre sono stato un amante del cinema e un vorace lettore di fumetti, e nei miei studi universitari mi sono concentrato proprio sul rapporto tra queste due realtà. Nel 2014 infatti, in contemporanea alla stesura di una tesi sull’argomento, ho lanciato un piccolo blog (Moviesbook.it) attraverso cui, dilettandomi in qualità di webmaster e autore degli articoli, monitoro tutt’ora le principali attività e produzioni che collegano il mondo del cinema, del fumetto e della televisione.
L’idea di censire tutte queste produzioni in un volume è stata la naturale evoluzione di questo progetto amatoriale. Affrontando ogni giorno notizie riguardanti idee, casting, novità in distribuzione, curiosità e tanto altro, mi sono infatti reso conto di quanto ciò che arrivava agli occhi del pubblico fosse solo la punta dell’iceberg. E così, ho pensato che una sorta di dizionario dell’intera produzione cinematografica “comic-based” fosse un’idea interessante e innovativa, soprattutto in linea con il momento storico dell’industria. Fortunatamente Edizioni NPE è stata della mia stessa idea e ha deciso di supportarmi in questo lavoro.
Cosa si intende per “cinecomics”?
Cinecomic è una delle parole dal significato più incerto che possiate mai trovare scritta su internet o su una rivista. Si tratta di un termine inventato qui in Italia, evidentemente nato dalla contrazione cinema+comics, utilizzato principalmente per definire gli adattamenti cinematografici dei grandi supereroi come Spider-Man, Batman o Superman.
Nonostante la sua etimologia dall’ampio spettro di significato, questo termine negli anni è stato quasi esclusivamente associato ai grandi blockbuster d’azione con protagonisti gli eroi in maschera o, quantomeno, personaggi riconducibili alla figura dell’eroe. A volte poi, in maniera alquanto insensata, è stato assegnato a quelle produzioni che citano o omaggiano le figure dei superuomini e il mondo dei fumetti (ad esempio titoli come Lo Chiamavano Jeeg Robot e Il Ragazzo Invisibile).
Senza andarci a perdere in un percorso linguistico che potrebbe coinvolgere svariate varianti, è traducibile essenzialmente come “film tratto da un fumetto”, e di conseguenza dovrebbe essere associato a tutte le pellicole che condividono quest’origine, che vedano protagonisti uomini pipistrello, avventurieri, bambini pestiferi, ladri gentiluomini o figure storiche.
Come mai, a tuo parere, si tende ad associare il mondo del fumetto unicamente ai supereroi?
È la domanda perfetta dopo aver parlato di cinecomic. Credo che la risposta sia evidente nei numeri. I supereroi vendono. Molti di loro sono diventati icone, sono nati sui fumetti ma sono protagonisti di film, serie tv e videogames, presenti sui giocattoli, le t-shirt, le tazze, le valigie, le bevande e ogni tipo di oggetto. Quando si parla di fumetti di conseguenza la mente va agli esponenti di maggiore spicco, i più famosi, i più ricercati, i più visti. E ci troviamo di fronte alle grandi figure della Marvel e della DC Comics.
Volendo andare a scavare un po’ di più, un altro grande problema credo sia, letteralmente parlando, l’ignoranza. Il fumetto è un’arte varia che affronta svariati generi proponendosi a diverse tipologie di pubblico, proprio come il cinema o la letteratura. La società però, ancora oggi, la vede come “una cosa da bambini”, fuorviata probabilmente dai ricordi del passato e dall’invadente merchandising destinato ai più piccoli, rimanendo così del tutto all’oscuro di quanto invece ci sia nascosto dietro a quei mantelli. Senza poi dimenticare la discriminazione contenutistica che periodicamente tiene banco con la classica questione del “lettore di Topolino”, e la valenza che le figure dei supereroi hanno assunto nell’immaginario collettivo. Questa mattina sono andato in farmacia e Wonder Woman era su una scatola di cerotti. Credo sia chiaro il concetto, no?
Che lavoro di ricerca ha richiesto la scrittura del volume?
Come detto in precedenza il lavoro di ricerca è stato probabilmente il momento più impegnativo di tutto il progetto, nonostante il grande aiuto che ho potuto ottenere dalle fonti letterarie e dal web. Se risalire ai moderni film ispirati ai grandi personaggi Marvel o DC Comics è stato alquanto facile, una volta uscito dalla “bolla dei supereroi” la cosa si è complicata non poco.
Certo partivo da una buona cultura personale, ma cosa succede quando si esce dai confini nostrani o delle “stelle e strisce”? La produzione asiatica è vastissima, e se il Giappone è noto per il suo amore spasmodico nei confronti dei manga, ci sono territori inaspettati come le Filippine che hanno una cultura del fumetto e del cinema al pari dei mercati mainstream.
Altro ostacolo è stata poi la questione delle origini. Molti personaggi o titoli che il lettore associa quotidianamente all’universo fumetto non nascono sulle pagine illustrate e, di conseguenza, per come ho concepito il volume non potevano rientrare nello stesso. Ecco quindi che figure come Conan il Barbaro, Buck Rogers o The Shadow, e i loro relativi adattamenti cinematografici, non sono stati prese in esame sulle pagine di Guida ai Cinecomics, lasciando spazio a chi sul fumetto c’è nato per davvero.
Quanti film sei riuscito a raccontare?
La ricerca si è conclusa con oltre 2000 titoli, a cui si aggiungono queste produzioni borderline, i film non autorizzati, i corti e i mediometraggi. Un numero in continua crescita che probabilmente, nel corso dei prossimi tre o quattro anni, raggiungerà quota 2500.
Raccontarli tutti non è stato ovviamente possibile, anche perché per molti di questi è praticamente impensabile anche solo recuperare il più piccolo materiale, che sia un breve video o appena un fotogramma.
La scelta più sensata è stata quindi quella di raccontare i soli titoli che hanno raggiunto il territorio italiano, circa 400, e il doppiaggio è stata una linea guida fondamentale per effettuare tale scrematura. Anche in questo caso però, soprattutto per i titoli antecedenti gli anni Settanta, recuperare informazioni non è stato facile. Ove è stato possibile, vista anche la natura del volume, ho avuto il piacere di visionare i film nella loro interezza, in altri casi mi sono dovuto adeguare al materiale reperibile. Di tutti gli altri però non mi sono di certo dimenticato, e per i più curiosi sono state inserite delle sezioni apposite dove vengono citati i titoli dei film di maggiore interesse.
Quale decennio ha visto una maggiore contaminazione tra la produzione fumettistica e quella cinematografica?
Senza andare a parlare di numeri, è indubbio che l’avvento del Marvel Cinematic Universe abbia contribuito ad una spinta produttiva senza pari, e per questo se vuoi un’annata ti posso rispondere a occhi chiusi che parliamo del decennio appena trascorso, in cui la produzione di cinecomic è praticamente raddoppiata rispetto a quello precedente.
C’è da dire però che la storia dei cinecomic è graficamente una curva in piena crescita. Dagli anni Novanta ad oggi, di decennio in decennio, i film tratti dai fumetti si sono moltiplicati. Questo sempre per ricordare che non parliamo solo di supereroi; grandi classici del tempo come La Famiglia Addams, The Mask o Il Corvo rientrano a pieno titolo nella categoria. Ciò non toglie che passaggi fondamentali come l’arrivo sugli schermi di cult come Batman di Tim Burton, X-Men di Bryan Singer e, appunto, il Marvel Cinematic Universe, abbiano contribuito ad alimentare questo fenomeno, molto attivo anche sulla sponda televisiva.
Cosa sta accadendo, invece, nell’era covid?
L’era del covid ha frenato l’industria, come accaduto un po’ in tutti i settori, ma non l’ha di certo fermata. I grandi protagonisti dell’entertainment, dopo il lungo stop del 2020, hanno ripreso a pianificare e a girare, sebbene a rilento, i loro progetti, e continuano ad essere annunciate nuove storie ogni giorno. L’industria cine-televisiva ha trovato un vero tesoro nella narrativa a fumetti, un terreno fertile che non ha la minima intenzione di abbandonare, e molte volte queste storie vengono scritte e disegnate già con la consapevolezza di essere state prescelte per invadere gli schermi.
Escludendo i mesi bui dell’anno che si è concluso da poco, sebbene la produzione non ne abbia quindi risentito più di tanto, è stata la distribuzione a pagare le conseguenze della pandemia. La chiusura dei cinema ha infatti posto un grande limite, soprattutto per quei titoli che hanno nel botteghino la loro carta vincente. Ci sono così film come Birds of Prey che hanno visto la loro corsa terminare anticipatamente a causa dello scoppio della pandemia, altri come Bloodshot che hanno dovuto rinunciare alle sale in favore delle piattaforme on demand, e altri ancora come Tyler Rake che probabilmente ne hanno anche beneficiato, essendo prodotti nati per lo streaming e arrivati nelle case di tutto il mondo durante il periodo di lockdown.
Le complicanze si stanno presentando oggi con grandi titoli come Wonder Woman 1984, Black Widow o Morbius, attesi già da diversi mesi. I cinecomic quindi, come il resto dei prodotti dell’industria cinematografica, appaiono in balia degli eventi e della mutevole situazione mondiale.
Ne fai cenno all’interno del volume?
L’ultimo capitolo è dedicato ai film del 2020, quei pochissimi titoli che con le unghie e con i denti sono riusciti ad affacciarsi in Italia nonostante l’emergenza, ma ho preferito soffermarmi, come per tutti gli altri titoli, sul progetto piuttosto che sulle influenze esterne. Una breve sezione inoltre annuncia in poche righe ciò che “dovremmo” vedere in futuro, i titoli work in progress, e ci sono anche i film che ho citato poc’anzi oltre a tante altre novità, alcune molto attese.
Perché ne consiglieresti la lettura?
Il volume è come il cinema o il fumetto, è aperto a tutti. Non c’è bisogno di conoscere attori o registi come non c’è bisogno di conoscere scrittori o disegnatori. Gli appassionati potranno trovare i film che hanno amato, i neofiti scoprire titoli di cui non conoscevano neanche l’esistenza. Ci sono poi tante curiosità, riferimenti, tavole di raffronto, e una varietà di genere che ha sorpreso persino me.
Chi si aspetta di leggere un libro sui supereroi rimarrà forse deluso, perché c’è molto altro, un mondo intero che davvero non aspetta altro che il momento di essere scoperto. Credo che Guida ai Cinecomics possa essere interessante anche solo per scoprire che un film amato da bambino rientra in questa categoria senza che noi ne fossimo a conoscenza.
Agli amanti dei fumetti consiglio di fare un respiro profondo: lo sapete benissimo che la stragrande maggioranza delle volte l’opera non viene riproposta in video per filo e per segno, mantenendo lo stesso stile, lo stesso linguaggio e le stesse trame. Godetevi questi film per quello che sono. Agli amanti del cinema consiglio invece di sfogliarlo velocemente, infilare un dito tra le pagine e scoprire quale potrebbe essere il film della serata!
Guida ai cinecomics
Collana: Narrativa
Numero in Collana: 31
ISBN: 9788836270187
Autore: Giuliano Gambino
Formato: 1 volume 14,8×21 cm, brossura con alette b/n, pg.816
Prezzo: 25,00 euro